L’arte fotografica racchiude in se metodi e procedimenti, talvolta supportati dalle ultime innovazioni tecnologiche, atti a far si che una semplice cattura di un particolare istante possa risultare una scena viva, in continuo movimento, ultra realistica; scattare delle belle foto non è affatto una cosa facile come può sembrare, poi con l’avvento di nuove tecnologie di supporto la cosa è diventata ancora più complessa. E’ stato soltanto agli inizi del secolo XX che la fotografia ha iniziato ad acquistare una certa importanza nel mondo delle arti figurative, ed è da dire che erano moltissimi i pittori, gli scultori, gli artisti in generale insomma, a voler tenere ben distinte le due cose ed a non considerare un fotografo un vero artista.
La fotografia è diventata oggi veicolo imprescindibile nel mondo della ricerca scientifica, in biologia, astronomia, medicina; è vero che grazie a lei si sono potuti compiere passi da gigante negli studi e nelle ricerche, questi sono meriti che si è guadagnata sul campo, ma inserirla anche nel mondo delle arti figurative probabilmente ha urtato la suscettibilità di chi dipinge, scolpisce, compone versi e musica, e questo c’era da aspettarselo.
Nascita dell’arte fotografica
Si pensa che siano stati i primi studi sulle proprietà di propagazione della luce e del suo possibile utilizzo in litografia a rappresentare in un certo senso il punto di partenza che ha poi portato alla scoperta della fotografia; nel 1813 infatti, il ricercatore e fotografo francese Joseph Nicèphore Nièpce scoprì che alcuni elementi chimici, tra cui il cloruro d’argento mostravano altissimi coefficienti di sensibilità alla luce, cosa che lo portò ad ottenere nel 1816 la sua prima immagine fotografica utilizzando un foglio di carta sensibilizzato con cloruro d’argento.
Questa sua ‘prima immagine’ non fu però fissata completamente, cosa che convinse Nièpce a proseguire con i suoi studi ed a cercare altri materiali che avessero le stesse proprietà del cloruro di argento, e nel 1826 il ricercatore francese scoprì il bitume di Giudea (conosciuto da molti anche come asfalto siriano), una miscela a base diargilla, bitume, standolio, ed essenza di trementina, questi ultimi due elementi appartenenti al mondo delle resine vegetali. La prima fotografia fu ufficialmente scattate nel 1826, e Nièpce la intitolò Vista dalla finestra a Le Gras.
Procedimenti e materiali più utilizzati
La fotografia nasce da un fenomeno fisico chiamato diffrazione che riguarda la luce, come si potrebbe in qualche modo già evincere dalla radice etimologica del termine, che deriva dal greco fòs (luce) e grafè (grafia); si ottiene in pratica una immagine statica sfruttando le interazioni tra luce e materia attraverso l’utilizzo di un marchingegno in grado di modificare le proprietà di propagazione della luce chiamato diottro, processo che viene svolto su una superficie fotosensibile, generalmente composta da sali alcalini ed alogenuri di argento.
Dal 1826 in poi è cambiato praticamente tutto; la scoperta di nuovi materiali fotosensibili, l’avvento delle prime pellicole e l’invenzione della prima macchina fotografica, ed ovviamente il progresso tecnologico, hanno dato il via ad una vera e propria corsa verso quella che oggi è diventata più una scienza che un’arte; oggi non esistono quasi più né pellicole né rullini, tutto avviene con tecnologie digitali e congegni elettronici, tutto è stato ottimizzato ai massimi livelli, e tutto è perfettamente alla portata anche dei più inesperti.
Consigli per diventare un buon fotografo
In molti consigliano di frequentare addirittura corsi parauniversitari di fotografia per acquisire le nozioni fondamentali su quella che oggi è riconosciuta a tutti gli effetti come arte figurativa, ma in realtà non ce n’è un bisogno disperato, si potrebbe anche fare a meno se ci si dedica con trasporto, passione, ed impegno; non serve spendere subito soldi per imparare ad essere un buon fotografo, magari si può iniziare affiancando un professionista, documentandosi e leggendo, o anche andando a visitare gallerie ed esposizioni fotografiche di livello, sono tutte cose che formano il bagaglio culturale di un buon fotografo.
Il secondo passo è quello di farsi consigliare da qualche amico o conoscente più esperto le attrezzature da comprare senza per forza eccedere nella spesa, ed il terzo finalmente quello di esercitarsi con le varie funzioni della fotocamera acquistata e scoprirne tutte le potenzialità da poter sfruttare per le proprie foto. Questo è tutto ciò che serve per scattare belle fotografie, il resto lo faranno poi i vari programmi ed applicazioni di editing che si possono scaricare anche gratuitamente in rete e che serviranno per modificare le foto a proprio piacimento.